La chitarra elettrica di Calibano e il djembé di Prospero ci trasportano tra i misteri di un’isola in cui trapela tutta la folle lotta tra vendetta e perdono. La vicenda dei naufraghi, di cui Prospero tiene le fila con l’aiuto del suo spiritello Ariel, vede marinai ubriachi, usurpatori e innocenti figure alle prese con un destino che non comprendono appieno. Dove si insinuerà persino il dubbio che la ragione non stia tutta da una sola parte e che chi ha subito enormi torti, forse non si è mai posto il problema di farne subire ad altri.
Il Don Quijote di Bulgakov, ovvero "una società senza sognatori non va da nessuna parte": questo il monito che risuona dal ‘600 spagnolo, nella Russia di Stalin… fino agli abulici...