Chi l’ha detto che gli Angeli della Morte sono esseri tremendi e magnifici? Perché non potrebbero essere due artisti scombinati che sognano una dignitosa pensione come tutti? Siamo alle battute conclusive della II Guerra Mondiale: in una casa padronale che cade a pezzi vivono quasi reclusi dal mondo l’ereditiere Giacinto con le sorelle, la cameriera e il fratellino poca normalità e molta umanità. L’atmosfera è sospesa tra sogno e realtà: tra vite mancate e futuri impossibili, un’anima si appresta a lasciare questo mondo. Ecco, è l’ora in cui presente e passato si confondono per lasciare il posto alla poesia.
Il Don Quijote di Bulgakov, ovvero "una società senza sognatori non va da nessuna parte": questo il monito che risuona dal ‘600 spagnolo, nella Russia di Stalin… fino agli abulici...