Un personaggio meno brutale e monocorda di quello di Mozart, il seduttore immaginato da Molière. Don Giovanni trascorre la sua vita tra conquiste amorose e abbandoni assieme al suo pavido servo Sganarello che lo accompagnerà nei suoi ultimi giorni di vita. Qui facciamo in tempo a scoprire la continua duplicità del nostro “eroe”: capace di profondere parole dolcissime e trovare scuse altrettanto argute per districarsi da situazioni imbarazzanti. Capace di slanci di lealtà e generosità come di crudele divertimento con chi gli è creditore. In grado di prendere in giro tutti ma anche di saper riconoscere i propri sbagli. Alla fine ne esce una figura coerente con se stessa, fino all’ultimo abbraccio con la fatale statua.
Quanto è scalcagnata la nostra scuola? Ecco una scoppiettante vivisezione del mondo dei prof delle superiori, in cui non manca proprio nulla: l’aula insegnanti in cui piove...