Il futuro visto da oggi e quello visto da Mosca negli Anni ’30 del secolo scorso sono decisamente diversi. Un geniale fisico inventa la macchina del tempo e si ritrova tre secoli dopo con degli improbabili quanto casuali compagni d’avventura. L’intrusione del passato mostrerà con soave ironia, l’assurdità di alcuni aspetti della civiltà attuale senza risparmiare feroci osservazioni a quello che forse auspichiamo essere un futuro idilliaco e armonico. Una critica pungente e allegra a tutti i regimi totalitari, ai fanatismi, alle omologazioni sui pensieri unici.
Dal quel salto di Dante all’Inferno ne è passata di acqua sotto i ponti e forse le cose sono un po’ cambiate. O forse no? Di certo la tunica dell’Alighieri si aggira ancora e...