Mosca. Una tranquilla primavera degli anni 30. Satana si aggira per la città nei panni di un professore di magia nera, divertendosi a seminare il panico; Margherita, consumata dalla monotonia di un matrimonio borghese, si innamora del “Maestro”, autore di un romanzo sovversivo su Pilato e perciò condannato dai tutori della cultura ufficiale. Proprio tra le pagine di tale romanzo, Ponzio Pilato si confronta con Jeshua Hanozri e con il peso di averlo condannato a morte. Gli attori, prigionieri nelle possenti strutture metalliche che scandiscono il loro apparire, guizzano con disinvoltura tra la Mosca staliniana, la Palestina dell’anno 33 D.C. e la dimensione eterna del conflitto tra bene e male.
Un grande triangolo di juta al centro: É la vela di una nave? Una grotta? O il simbolo di un accampamento? Strumenti musicali inusuali ai lati fanno da cornice, sonora e fisica, a un regista che...